COME LAVORIAMO

Il progetto Re Lig. si occupa dii minori del ponente ligure inseriti in percorsi di Giustizia Minorile ed è organizzato con una struttura di funzionamento che promuove condivisione e coordinamento ad ogni livello: progettuale, gestionale, operativo.

Il progetto si è dotato di specifici strumenti per la valutazione dell’efficacia degli interventi attuati (ad oggi oltre 300 giovani).

LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE

“Assemblea di Rete” è composta dai rappresentanti di tutti i partner, condivide la progettazione esecutiva, l’elaborazione e lo sviluppo delle azioni, la verifica complessiva delle attività.
Partecipano all’assemblea anche i rappresentanti di CGM e USSM.

“Commissione Tecnica Casi” esamina le segnalazioni dei casi, individua le azioni specifiche da attivare di volta in volta.
Ha un ruolo centrale nel garantire l’organicità degli interventi di presa in carico (Messa Alla Prova) e la corretta ed efficace destinazione delle risorse.
E’ composta dal referente del capofila, dall’ Assistente Sociale U.S.S.M. referente progetto, dai coordinatori dei partner attuatori coinvolti sulle azioni di presa in carico.

Le figure professionali che integrano il loro operato nel progetto sono diverse: assistente sociale, educatore professionale, coordinatore servizi educativi, pedagogista, operatore della formazione professionale, psicologo, avvocato, criminologo, regista-sceneggiatore.

Il gruppo di lavoro degli educatori, appartenenti a più organizzazioni, svolge un regolare percorso di formazione e supervisione.

IL LAVORO CON I MINORI

  • Sostegno educativo e supporto psicologico per ragazzi e famiglie

Gli educatori sostengono i ragazzi nell’iter penale favorendo una partecipazione consapevole ed una presa di responsabilità, li affiancano nel rispetto degli impegni previsti nel progetto di m.a.p. promuovendo abitudini di vita funzionali. Un percorso educativo, dunque, non per o sul ragazzo, ma con il ragazzo.

  • Attività socialmente utili

Il volontariato come «cultura di disponibilità», di solidarietà, di assunzione di responsabilità, di collaborazione, di competenza e professionalità, di capacità di programmare insieme, di interagire reciprocamente

  • «La spiaggia come luogo di formazione»

Un particolare significato hanno assunto nel progetto le esperienze proposte ai ragazzi grazie al coinvolgimento della coop. Laltromare, con l’organizzazione di corsi per conseguire il patentino di assistente bagnanti affiancati a esperienze di tirocinio o lavorative presso spiagge attrezzate per la balneazione di persone anziane e disabili, momento di presa di coscienza delle fragilità profonde per sperimentare relazioni di aiuto/empatia.

  • Borse lavoro

La “borsa lavoro” è strumento di mediazione all’interno di una relazione educativo/formativa: è la «possibilità di parlare con il ragazzo» usufruendo della cornice pratica del lavoro, dei suoi modi di affrontare gli impegni, le altre persone, le difficoltà … sollecitandolo a guardare e pensare l’esperienza di “lavoro” in atto.

  • Percorsi INFILM 

E’ un metodo di lavoro che propone alle persone percorsi di crescita attraverso compiti individuali e di gruppo di ideazione e realizzazione di narrazioni scritte e fotografiche, interviste, video, docu-film, fiction.
E’ un metodo utilizzato anche per affrontare tematiche delicate e complesse coinvolgendo, quando opportuno, i protagonisti delle stesse in percorsi di elaborazione e di comunicazione.
I prodotti creati possono essere utilizzati con i pari, con i propri contesti sociali e di vita e, con progettualità specifiche, resi pubblici.

  • Mediazione penale dei conflitti

La mediazione penale è una attività proposta dall’Autorità Giudiziaria Minorile e dai Servizi dell’Amministrazione della Giustizia.
Nella mediazione un terzo neutrale, il mediatore, ha il compito di favorire la comunicazione tra due o più soggetti che hanno vissuto e vivono un conflitto generato dalla commissione di un reato.
La mediazione può servire a riaprire una comunicazione interrotta come a costruirne una nuova.
Aiuta le parti a riflettere sulle ragioni e sulle conseguenze dei propri agiti e può favorire modalità di riparazione e regolare i futuri rapporti o la «giusta distanza» tra le parti.

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