Le fiction, liberamente scritte e realizzate dal regista Marino Lagorio, presentano situazioni di varia complessità e gravità affrontate dalla Giustizia Minorile.
La linea narrativa mette in evidenza come si intreccino i piani giuridici, della personalità del minore, del contesto familiare, degli interventi di servizio sociale.
Narrazioni che riproducono attendibilmente quanto accade nella realtà.
I giovanissimi coinvolti come attori e tecnici (e che ovviamente non sono coinvolti in percorsi di Giustizia Minorile) svolgono un prolungato percorso di preparazione sulle competenze recitative, circa il linguaggio filmico e multimediale, circa abilità tecniche ed hanno un ruolo attivo anche nella definizione della sceneggiatura (metodo INFILM).
Il percorso di ideazione e realizzazione ha potuto usufruire del determinante coinvolgimento del Tribunale per i Minorenni di Genova e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova, dei Servizi Sociali del Tribunale e di diversi comuni liguri, di organizzazioni socio educative, di organizzazioni di volontariato, associazioni sportive e culturali, di attività commerciali.
Un rilevante lavoro di rete e di attivazione della cosiddetta Comunità Educante.
Le “attenzioni” di due bulle diventano reati, Elyza subisce, il padre sporge denuncia.
Inizia un percorso di Giustizia Minorile che propone alle 3 giovani di incontrarsi: la Mediazione Penale.
Denunciato per aver tentato di rubare un motorino, Luca naviga ondeggiando tra la Messa alla Prova, la madre, gli amici, le “canne”, una collana rubata …
Una scelta improvvisa cambia, come un fulmine a ciel sereno, la vita di una famiglia. Elena è spiazzata, sorpresa ma vuole sapere, vuole capire.
